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La Chiesa di S. Maria delle Grazie, fu voluta, sin dal 1655,
a servizio dell’annesso Ritiro per gentildonne vedove e, poi anche per educande, fondato dalla Duchessa Elena Aldobrandini (1589 – 1663).
I lavori della Chiesa furono iniziati nel 1715 e in poco tempo fu costruita gran parte della fabbrica. La pianta presenta una particolare composizione ottenuta incastrando una croce greca ed un ottagono, l’autore fu Arcangelo Guglielmelli che diresse i lavori dal 1715 al 1723.
Erroneamente per anni tutto il progetto della Chiesa era stato ascritto tra i lavori di Giovan Battista Nauclerio, che invece fu artefice esclusivamente dell’apparato decorativo..
S.Maria delle Grazie è una delle ultime opere del Guglielmelli che, morto nel 1735, aveva però interrotto la sua attività dopo il 1723.
Da 1726 nei documenti di archivio compare un nuovo nome, quello di Giuseppe Scarola, autore degli stucchi su disegno di Giovan Battista Nauclerio, all’epoca direttore dei lavori.
Tutto il complesso ornamentale è caratterizzatola una grossa semplicità e da materiali poveri. L’interno presenta pochissimi stucchi ed è privo di apparati decorativi, quasi come se l’intenzione del Nauclerio fosse stata quella di non interferire con la sistemazione spaziale del suo predecessore così innovativa.
Il primitivo altare, ora non più in loco, doveva avere un paliotto in stucco opera del 1725 dello Scarola su disegno di Nauclerio. L’autore dell’altare attuale è Ferdinando Sanfelice, il progetto del grande artista napoletano del 1734 rivestiva anche la riquadratura della tela centrale, che rappresentava la “ Madonna delle Grazie “ di Giuseppe Marullo ( probabilmente questo quadro fu l’ultimo lavoro del pittore ), che da il nome alla Chiesa.
Molto bello e di pregevole fattura è il pavimento maiolicato, il cui disegno si deve ancora al Nauclerio, come quello del presbiterio.
Le “ rigiole “ di questa pavimentazione, eseguite, da Giuseppe Barberio nel 1726, formano racemi che si sviluppano attorno ad una lapide. Questa zona è conclusa da una bella balaustra, disegnata molto probabilmente alla fine del settecento da Gennaro Sammartino, al quale si devono anche i nuovi altari laterali in marmo. L’opera è degna degli altri noti esempi presenti a Napoli ( Maioliche del Chiostro di S .Chiara, pavimento di S. Maria la Nova e dei Ss. Marcellino e Festo ). Attualmente alla balaustra mancano i cancelletti di ottone che la terminavano, sicuramente asportati dopo il 1861. Nel lavoro di rifinitura del Sammartino è visibile il cambiamento del gusto verso le nuove correnti neoclassiche.
Al disopra della porta di ingresso abbiamo un interessante coro in legno opera di Giuseppe Ricciardella ( 1725 ).
Passando alla sacrestia è di notevole interesse il soffitto che accoglieva una tela a tempera con il “ Trionfo della Fede “, opera di ignoto autore del XVII secolo. All’esterno è di notevole pregio il portale di piperno del Nauclerio.
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Chiesa S.Maria delle Grazie
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