ITINERARIO / 1
Couturier/Stilista/Fashion designer: ispirato allo stile Missoni
“Così conquistammo una certa popolarità grazie alle righe. La verità è che avevamo delle macchine che potevano fare solo righe. Possiamo ben dire di averne fatte di tutti i colori e dimensioni, usandole non solo in verticale, ma anche in diagonale e perfino a zig zag. E quando abbiamo avuto una macchina che poteva fare contemporaneamente righe orizzontali e verticali ci siamo sbizzarriti nella vasta gamma di tessuti […]. Sempre alla ricerca di qualche cosa di diverso per ottenere effetti particolari, recuperavamo filati fantasia per tessitura da abbinare a quelli classici per maglieria. I nostri fiammati invece erano già in casa di Rosita: i filati di rayon tinti in più colori e usati dai suoi nonni sin dagli anni Venti per ricamare i celeberrimi scialli”.
Con queste parole Ottavio Missoni introduce l’alfabeto Missoni. Segno, colore e materia sono elementi imprescindibili per leggere la storia della maison lombarda. Una storia, che nel tempo, è diventato fonte di ispirazione per creativi, artisti e designer.
Completo costituito da gonna, top e scialle
Non presente
Fine anni ’70 – inizio anni ’80
Primavera/Estate
Prêt-à-porter
44
S11 / Z1
Tessuto in rayon liscio (tinto in filo) leggermente trasparente; cerniera metallica standard; bottone (da camicia).
Tessuto in rayon effetto uncinetto realizzato su macchina Raschel contraddistinto dal motivo dello chevron (texture identitaria Missoni), multicolor (ciano, ocra giallo, albicocca, magenta, blu indaco), dal ritmo regolare, continuo ma montato in diagonale.
Abito, monomaterico e policromo, è composto da un top, una gonna e uno scialle.
Dopo una serie di verifiche e un confronto con l’Archivio Missoni, l’abito non risulta appartenere alle collezioni della maison lombarda. Si tratta probabilmente di un prototipo o di un abito la cui texture riprende una voce della “Missonologia”. La grammatica dell’abito (colori, design, montaggio) e la manifattura (finiture) non sono in linea con i codice stilistici di Missoni.
Il tessuto della gonna, del top e dello scialle presenta una serie di imperfezioni (sfilacciamenti e lesioni) causati dal tempo e dalla manutenzione. Per maggiori informazioni consultare l’archivio del Museo della Moda.
Archivio Missoni
Il motivo chevron identifica le diverse linee Missoni (abbigliamento, accessorio, arredamento). Per questo è citato in molti volumi dedicati alla storia della maison Missoni.
Tra gli altri:
AA.VV. (a c. di) (1995). Missonologia. Milano: Mondadori Electa.
Caramel L., Missoni L., Zanella E. (a c. di) (2015). Missoni, l’arte, il colore. Milano: Rizzoli.
Missoni L. (a c. di) (2019). Missoni: The Great Italian Fashion. New York: Rizzoli International.
Il motivo chevron identifica le diverse linee Missoni (abbigliamento, accessorio, arredamento). Per questo è presente in molte mostre personali e collettive.
Tra le varie:
Missonologia. Pitti Immagine (1994) (a c. di). Firenze: Ridotto del Teatro della Pergola.
Missoni, l’arte, il colore. Caramel L., Missoni L., Zanella E. (a c. di) (2015). Gallarate: Museo d’Arte MA*GA.
Donazione da parte di Enrico Quinto
Luogo: Collezione permanente del Museo della Moda.
Stato: Necessita di restauro.
Autore: Paola Maddaluno.
Si ringrazia l’Archivio Missoni e Wanda Jelmini.
Data: 22 febbario 2022
Disegno grafico scheda: Antonio D’Amato
Marco Bernardini
Museo:
Feriali: 09.00 – 17.00
Sab/Dom: solo su prenotazione
Chiesa S.Maria delle Grazie
su richiesta
tel: +39 081 4976104
tel: +39 081 4238368
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