ITINERARIO / 1

Mediterraneo

come contaminazione

Livio De Simone

Couturier/Stilista/Fashion designer

Couturier, nato nel 1920 a Napoli, dove muore nel 1995. È tra i protagonisti, agli inizi degli anni Cinquanta, del successo della Sala Bianca di Palazzo Pitti e della nascita della moda italiana. Nello stesso periodo organizza con Emilio Pucci la prima sfilata a Capri, avviando la straordinaria stagione di Moda Mare Capri, un evento che coinvolge intellettuali e personalità provenienti da linguaggi diversi, osservatorio privilegiato per analizzare flussi e tendenze. In particolare, De Simone si fa interprete di una nuova idea di libertà, che traduce nelle linee fluide dell’abito, nella trasparenza del tessuto, nell’intensità dei colori, nella tecnica della stampa manuale a quadro, nelle incursioni del ciré. Sono, questi, elementi che verranno “saccheggiati” da tanti stilisti delle generazioni successive.
La ricerca di De Simone sembra ruotare intorno a un’ossessione: trascrivere la luce del Mediterraneo.

Scheda Tecnica

Abito lungo

Livio De Simone Made in Capri – Italy

Fine anni ’60 – inizio anni ’70

Primavera/Estate

Boutique

40 (Non è presente etichetta)

S11 / AA1

Merletto in cotone (tinto in pezza); asole metalliche; etichetta ricamata.

L’abito è composto da fasce di merletto in cotone bianco trasparente e stampate con la tecnica manuale del quadro di stampa. Differenti motivi floreali dal ritmo regolare e alternato sono messi in evidenza dai toni del viola, del fucsia, dell’arancio, del bordeaux, del ruggine.

Abito dalla linea verticale e fluida, la cui costruzione si fonda sul montaggio tra differenti merletti floreali. In particolare, l’abito si compone di una maglia e di una gonna a tre balze.
La maglia è in merletto trasparente, dalla texture floreale (macroelementi dai tratti sinuosi) piazzata con girocollo rotondo e con spalle dritte. Aperta sul retro, è agganciata al collo e al centro del fondoschiena con asole metalliche. Caratterizzata da maniche ad imbuto e dall’assemblaggio, all’altezza del gomito, di due tipologie di texture. Le maniche si presentano dritte e aderenti nella parte superiore, per allargarsi verso la mano, coprendola leggermente. La gonna, lunga fino alle caviglie, presenta tre balze sovrapposte contraddistinte da motivi eterogenei. Un modo per contaminare pattern, nuance, trasparenze, ombre e luce.

Dopo una serie di verifiche e un confronto con Benedetta De Simone, si può affermare che l’abito non appartiene a una collezione specifica. Si tratta di un prototipo realizzato da Livio De Simone con l’intento di sperimentare nuovi tessuti, inedite tecniche di lavorazione e audaci combinazioni cromatiche. Per maggiori informazioni, consultare l’archivio del Museo della Moda.

Archivio Livio De Simone

Liberti R., Perrella E., Ranzo P. (a c. di) (2005). Il Mediterraneo come stoffa. L’opera di Livio De Simone. Napoli: Edizioni Fondazione Mondragone.

Aragno Giordani B., Perrella E., Vairetti L. (a c. di) (2005) . La Moda. Napoli e dintorni… generazione di stile. Napoli: Edizioni Fondazione Mondragone.

Il Mediterraneo come stoffa. L’opera di Livio De Simone. R. Liberti, Perrella E., P. Ranzo (a c. di) (2005). Napoli: Fondazione Mondragone.

La Moda. Napoli e dintorni… generazione di stile. Aragno Giordani B., Perrella E., Vairetti L. (a c. di) (2005). Napoli: Fondazione Mondragone.

La Moda. Napoli e dintorni… generazione di stile. Aragno Giordani B., Perrella E., Vairetti L. (a c. di) (2005). New York: Pensilvania Station, 2005.

La Moda. Napoli e dintorni… generazione di stile. Aragno Giordani B., Perrella E., Vairetti L. (a c. di) (2005). Capri: Certosa di San Giacomo.

Donazione da parte di Benedetta De Simone

Luogo: Collezione permanente del Museo della Moda


Stato: Ottimo

Autore: Paola Maddaluno.
Si ringrazia per la collaborazione Benedetta De Simone.


Data: 17 febbario 2022


Disegno grafico scheda: Antonio D’Amato



Marco Bernardini

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