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L’eclettico Sorcinelli, sarto del sacro, organista e profumiere. Dalle Marche al mondo

Leggendo la vita con la lente d’ingrandimento delle emozioni, ha trasformato le sue tante passioni in lavoro. Con l’orgoglio di averlo fatto fuori dal «sistema»

Forse certe storie possono capitare solo in Italia, Paese unico nel fornire ingredienti così particolari da poter trasformare una vita in un’esperienza creativa irripetibile altrove. Si prenda ad esempio l’avventura professionale di Filippo Sorcinelli, 45 anni, cresciuto a Mondolfo, in provincia di Pesaro Urbino, a 5 km dalla costa marchigiana, dove ha assorbito tutta l’estetica, i profumi, i colori e gli ideali che ne hanno poi indirizzato e plasmato la vocazione. Tutto è cominciato nella chiesa del paese, frequentata da piccolo con la madre, dove Filippo ha ricevuto una sorta di imprinting visivo-auditivo-olfattivo che gli cambierà la vita, perché i paramenti ecclesiastici, la musica d’organo e i profumi, in quel caso d’incenso, diventeranno i tre pilastri del suo futuro professionale.

Ottenuta la Licenza di Maestro d’Arte e la maturità di Arte Applicate, inizia infatti a suonare l’organo. Ma non si tratta di uno sfizio o di un banale passatempo: si diploma infatti al Conservatorio Rossini di Pesaro, perfezionandosi al Pontificio Istituto di Musica Sacra di Roma e diventando successivamente organista titolare presso le cattedrali di Fano, Rimini e San Benedetto del Tronto. Ma l’eclettismo è un tratto portante della personalità di Sorcinelli, il cui amore per i paramenti sacri non è caduto nel dimenticatoio. Con l’aiuto e le dritte di una zia e di una sorella sarte, nel 2000 realizza la casula di un amico che sta per prendere i voti. È la scintilla: già l’anno successivo fonda LAVS, che se da una parte è acronimo commerciale di Laboratorio Atelier Vesti Sacre, con sede a Santarcangelo di Romagna, dall’altra indica, in latino, quella Lode che l’uomo rende a Dio attraverso l’opera delle proprie mani. Il core business dell’atelier è naturalmente la liturgia cattolica, ma non ci si limita a progettare vesti e paramenti di eccellente qualità. Si completa infatti l’offerta dell’azienda con accessori e suppellettili dedicati alla cerimonia, tanto che la fama di LAVS, crescente in Italia (dove è stretta la collaborazione con l’Ufficio delle Celebrazioni Liturgiche del Sommo Pontefice e sono frequenti i contatti con varie diocesi), si diffonde anche all’estero facendone un vero e proprio punto di riferimento del settore: alcune sue creazioni, per esempio, sono realizzate per la mostra «Saint Jérome» di Georges de La Tour, organizzata nel 2013 dal Musée Départemental Georges de La Tour e dal Conseil Géneral de la Moselle in collaborazione con il Louvre di Parigi, così come sempre nel 2013 gli viene affidata la ricostruzione dei paramenti sacri in occasione della Ricognizione delle spoglie di Papa Celestino V a L’Aquila. Da questo punto di vista, però, di strada Filippo ne fa ancora parecchia, perché in pochi anni passa dagli abiti per seminaristi alle numerose vesti disegnate per papa Benedetto XVI e per la prima messa del pontificato di papa Francesco nel 2013.

Profumi d’arte
Il suo progetto artistico — perché in questi termini dobbiamo parlarne — non si ferma però a quello che per tanti altri sarebbe un prestigioso (e inaspettato) punto d’arrivo. Avendo già da tempo l’abitudine di profumare le confezioni degli abiti da spedire, sempre nel fatidico 2013 comincia a realizzare quelle fragranze totalmente in proprio, trasformandole in un‘autentica linea di «profumi d’arte» che, con il nome di _UNUM_ (unico), è commercializzata e apprezzata in tutto il mondo. Tra le creazioni si possono ricordare Io_non_ho_mani_che_mi_accarezzino_il_volto, ispirata al celebre fotografo Mario Giacomelli, o l’ultima _scusami_«non dimenticarti di chiedere perdono», che rappresenta il valore positivo dello scusarsi, visto come simbolo di dignità e miglioramento individuale anche in una società come quella attuale. E qui torna l’influenza di contesti dal Dna artigianale come quelli di Mondolfo e di Sant’Arcangelo di Romagna, perché Sorcinelli e i suoi collaboratori realizzano le vesti sacre e i profumi con lo stesso criterio: in entrambi i casi si tratta di pezzi unici fatti a mano, confezionati e impacchettati uno per uno con la stessa cura che userebbe un artigiano locale per i suoi prodotti.

Il festival delle emozioni
Ma l’eclettico (e tatuatissimo) Filippo, da amante del bello a tutto tondo (come ci si potrebbe aspettare, è anche pittore e fotografo), ha pensato di fare un altro passo in avanti creando il Synesthesia Festival, manifestazione che mette al centro, come tutta l’attività di Sorcinelli, le emozioni legate a tutti e cinque i sensi. Così il festival durante l’estate porta a Mondolfo performance, concerti, degustazioni, mostre e dibattiti sempre all’insegna delle emozioni, e in questo difficile 2020 è stato arricchito da un progetto di arte permanente open air, Mondolfo Galleria Senza Soffitto, un percorso delle memorie storiche e sociali del paese raccontate attraverso le immagini di Mario Giacomelli e di alcuni interventi di street art che rimarranno per sempre in loco e anzi si arricchiranno nel corso del tempo.

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