A pochi giorni dalla conclusione della Paris Fashion Week che, come di consuetudine chiude il mese dedicato alle collezioni...
Sfilano (in digitale) due grandi Marchi, Stella McCartney e Jil Sander. Segno che quel tradizionale calendario non rappresenta più l’unica possibilità. Mancano infatti all’appello molti altri brand – Gucci, Bottega Veneta, Saint Laurent, Missoni, Celine, Alexander McQueen, Comme des Garçons, Off-White, Michael Kors, Ralph Lauren, Tommy Hilfiger – che presenteranno nelle prossime settimane oppure non lo faranno per niente, sovvertendo ogni regola.
Il manifesto di Stella McCartney, tradotto in abiti.
Vent’anni di lavoro racchiusi in un manifesto a chiare lettere, forse solo un periodo come il lockdown poteva portare a una presa di posizione così precisa. Non che Stella McCartney non si sia già fatta carico negli anni di una spinta verso la sostenibilità, anzi. Ma oggi, con il manifesto e la collezione primavera estate 2021, il suo messaggio è ancora più deciso.
La collezione, presentata con un video trasmesso in diretta streaming, è la traduzione del progetto artistico lanciato simultaneamente, abiti e accessori realizzati con il 65% di materiali sostenibili. In particolare: il 78% del cotone è biologico, compreso il denim delle celebri tute, le infradito hanno una suola creata con il 50% di materiali riciclati e i sandali hanno tomaia vegana e tacco in legno sostenibile, le borse sono vegane, mentre gli occhiali da sole hanno montature in bioacetato e lenti biologiche.
Jil Sander, la bellezza ci salverà
Per non perdersi in mezzo a un tempo confuso e destabilizzante, la soluzione di Lucie e Luke Meier è nel binomio bellezza e qualità. Aggrapparsi dunque a ciò che non cambia: la pulizia, la positività, il lavoro manuale.
È tutto nella collezione primavera estate 2021 dove i tagli sartoriali e le lavorazioni sui tessuti sono più che mai al centro. Ma c’è anche una inedita forma di casual, come se quegli stessi tagli e quelle stesse lavorazioni fossero più morbidi e rilassati, modificati per difendere, più che per attaccare.